Era il 2012, lavoravo con Le Macchiole da poco più di un anno, quando Cinzia mi raccontò di avere in mente un progetto per la valorizzazione del Comune di Castagneto Carducci: quarantotto Magnum da 6 lt di Messorio 2004, annata eccezionale e per certi aspetti unica, ancora da mettere sul mercato.
“Con il ricavato della loro vendita - mi disse - ho intenzione di fare un regalo al territorio”.
Mi chiese di pensarci su. E così feci.
Poi mi venne in mente quando, da piccolo, mio zio mi portava per mercati e col suo furgone bianco percorrevamo la strada per Volterra; restavo ogni volta affascinato da un cartellaccio pubblicitario, di quelli perennemente vuoti, che si trovava poco prima di arrivare a Ponteginori.
Era brutto, ma magico: incorniciava la natura, e mai la stessa.
Squarci sempre diversi a seconda che cambiassero l'angolazione, le ore, le stagioni. E così un bel tramonto non era solo un bel tramonto, bastava un ferro arrugginito e d'improvviso diventava un bel tramonto incorniciato.
Praticamente un'opera d'arte. Perché non fare lo stesso?
Del resto Carducci veniva a Bolgheri per osservare la natura. Sì, è vero, c'era l'amata nonna ad aspettarlo, ma era dalla contemplazione di questo territorio meraviglioso che traeva ispirazione. Panorami splendidi, colline, dolci tramonti.
Pensai a delle maxi cornici che inquadrassero alcuni tra i migliori scorci del Comune, da realizzare in “corten”, un metallo che sembra arrugginito e che oltre a riportarmi ai miei ricordi di bambino fa rima con storia e tradizione. Proposi l'idea a Cinzia, che rimase entusiasta.
A questo si è poi aggiunta l'idea del formato in 16:9, il formato classico della multimedialità, così da permettere a curiosi e turisti in vacanza di farsi una foto e magari postarla sui social con l'hashtag #messorio04bolgheri.
Le fotografie saranno uniche, nessuno scatterà un doppione: ognuno avrà alle proprie spalle qualcosa di diverso, una nuvola, la luce del sole, una sfumatura. Il cielo più o meno blu. E chissà che qualcuno, inconsapevolmente, non abbia la fortuna di vederlo così come lo vedeva il Poeta.
Giosuè Carducci nasce nel 1835 in provincia di Lucca, da Michele Carducci, medico, e Ildegonda Celli, di origini volterrane ma, nel 1838, la famiglia si trasferisce a Bolgheri, piccolo borgo della Toscana, che grazie al poeta diventerà famoso in tutti il mondo.
Della famiglia fa anche parte anche la celeberrima Nonna Lucia, figura determinante nell'educazione del piccolo Giosuè tanto che il poeta la ricorda amorevolmente in "Davanti San Guido", una delle sue poesie più famose.
I moti rivoluzionari intanto avanzano e coinvolgono suo padre Michele, fervente rivoluzionario. La situazione degenera al punto che, in seguito ad un conflitto tra Michele Carducci e la conservatrice popolazione bolgherese, vengono sparati dei colpi di fucile contro la casa della famiglia Carducci; l'evento li costringe al trasferimento nella vicina Castagneto dove rimangono per quasi un anno (oggi conosciuta appunto come Castagneto Carducci).
Nel 1849 i Carducci si trasferiscono a Firenze. e nel 1853 il futuro poeta entra alla Scuola Normale di Pisa. Dopo la laurea, conseguita con il massimo dei voti, insegna retorica al liceo di San Miniato al Tedesco.
Si sposa con Elvira e dopo la nascita delle figlie Beatrice e Laura, si trasferisce a Bologna, un ambiente assai colto e stimolante, dove insegna eloquenza italiana all'Università.
Per molti anni si dedicherà appassionatamente all’insegnamento e riverserà grandi attenzioni alla situazione politica Italiana, schierandosi sempre in prima linea.
In tutto questo periodo continua però a sognare e a raccontare nelle sue poesie le storie e le bellezze della campagna bolgherese.
Tornato a Castagneto nel 1879 darà vita, insieme ai suoi amici e compaesani, alle celebri "ribotte" durante le quali ci si intrattiene allegramente con abbondanti libagioni di piatti tipici locali e vino rosso, chiacchierando e recitando i numerosi brindisi composti per quelle occasioni conviviali.
Nel 1906 al poeta viene assegnato il Premio Nobel per la Letteratura.
Il 16 febbraio 1907 Giosuè Carducci muore all'età di 72 anni.
Ogni cosa appartiene a chi ne sa godere. A. Gide, 1926
A Le Macchiole ci sentiamo al 100% figli del nostro territorio. Lo amiamo, lo rispettiamo, lo promuoviamo nel mondo con i nostri vini, raccontiamo le sue origini, le sue rapidissime mutazioni e non scordiamo la persona che, ben prima di noi e dei nostri vini, lo ha cantato nella sua poesia.
Vorremmo che chi viene a visitarci in cantina, chi passeggia per le vie del borgo, chi pedala o sfreccia in macchina sulla via Bolgherese, abbia l’impulso di fermarsi, rilassarsi e guardare le bellezze del nostro paesaggio, attraverso le cornici che inquadrano i luoghi suggestivi decantati da Giosuè Carducci.
Sentirsi parte per quell’istante di un luogo meraviglioso, declamare tra sé e sé le parole del Poeta, aprire gli occhi e il cuore alla bellezza.
Questo sarebbe il nostro desiderio e per questo motivo abbiamo deciso di realizzarlo e donare le cornici alla comunità di Castagneto e Bolgheri e a tutti quelli che vorranno godere di questa bellezza.
"Co’l raggio de l'april nuovo che inonda
roseo la stanza tu sorridi ancora
improvvisa al mio cuore, o Maria bionda"
"va l'aspro odor de i vini
l'anime a rallegrar"
"La nebbia a gl'irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar"
"tutto è il silenzio ne l'ardente pian"
Strada Provinciale 16B Bolgherese, 189/A - Fraz. Bolgheri - 57022 Castagneto Carducci (LI) - Italia
Tel. +39 0565 766092 - Fax +39 0565 763240
Coordinate Gps:
Latitudine Nord: 43.207835
Longitudine Est: 10.612066
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